Da più di 60 anni il mare è per noi amore, passione, rispetto, ci impegniamo ogni giorno per tutelare le sue risorse naturali, salvaguardandole e controllandone il corretto sfruttamento.
Nasce così il progetto Blue Resolution in collaborazione con gli Istituti di BioRobotica e di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, al fine di individuare e proporre soluzioni innovative per la difesa dell’ambiente marino dalle plastiche, con una risposta reale e concreta alla loro eliminazione.

La ricerca
Il progetto Blue Resolution prevede la creazione di un robot in grado di esplorare i fondali marini, campionare materiali, raccogliere e smaltire la plastica.


Divulgazione e sensibilizzazione
La seconda fase del progetto Blue Resolution prevede l’impegno da parte di Arbi e dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa a informare, sensibilizzare e coinvolgere gli stakeholder e la comunità tutta in attività e azioni concrete per la difesa dei nostri mari.3 i momenti di questa attività:

Conoscere
Per valutare, monitorare e pianificare le azioni di intervento. In questo primo pilastro verranno analizzate alcune zone di fondale della costa italiana al fine di raccogliere dati sulla quantità di macro e micro plastica presente nel Mediterraneo. Questi dati costituiranno anche la prima valutazione scientifica sulla diffusione di micro-plastica presente nei nostri fondali marini. In questo ambito sarà effettuata una mappatura degli stakeholder e sviluppato uno strumento di definizione del problema, dei rischi che questo genera e delle attività da intraprendere nell’area di riferimento.
Agire
In questa fase si procederà alla definizione del problema nell’area pilota, al coinvolgimento diretto degli stakeholder, alla definizione e attuazione di un set di azioni grazie all’uso di un tool per l’identificazione di azioni basate sulle caratteristiche del problema e sulle peculiarità e obiettivi dei singoli attori.
Informare
Per sensibilizzare la popolazione e invitarla ad agire in modo più sostenibile. In questo pilastro verranno coinvolti tutti i possibili canali per restituire un impatto tangibile del progetto e creare una conoscenza approfondita del problema per realizzare azioni concrete e condivise, coerentemente con lo scopo di divulgazione scientifica. Sarà effettuata anche una valutazione economica del danno derivante dalla presenza di rifiuti marini per un’analisi puntuale del problema e una comunicazione più efficace.
La riduzione delle plastiche
Arbi ha intrapreso un percorso di riduzione del consumo e della produzione di plastica per le sue confezioni.Con sempre maggior attenzione ai temi della sostenibilità e seguendo le indicazioni della strategia europea per la plastica e l’economia circolare*, l’azienda Arbi ha avviato un percorso di riduzione del consumo e della produzione di plastica per le sue confezioni che ha già dato i primi importanti risultati nel corso del 2018, e porterà l’impresa a una drastica riduzione dei materiali plastici prodotti nel giro dei prossimi 3 anni, in largo anticipo rispetto ai termini stabiliti dalla commissione europea, che vede come obiettivo temporale per la riciclabilità di tutti gli imballaggi di plastica l’anno 2030.
ll programma ARS prevede 3 momenti distinti per quanto attiene la produzione e il consumo di plastica: l’abolizione, la riduzione e lo sviluppo.

Abolizione
Nel corso del 2018 sono stati eliminati gli imballaggi non riciclabili dal ciclo produttivo. Un risultato ottenuto con netto anticipo rispetto alle previsioni iniziali, che avevano pronosticato l’eliminazione totale entro il 2020.

Riduzione
Con un programma quadriennale si arriverà a risparmiare il 51% di plastica.
Un programma che ha dato i primi frutti già nel corso del biennio 2017/2018:
2017-2018 – 35 mila kg di plastica in meno prodotta a fronte di un incremento delle unità vendute
2018-2019 – 14 mila kg di plastica in meno prevista a parità di unità vendute
2019-2020 – 5 mila kg di plastica in meno
2020-2021 – 42 mila kg di plastica in meno
49 mila kg in meno ad ora, per un risparmio totale che toccherà i 95 mila kg di plastica nel 2021 (-51%).

Sviluppo
Nel biennio 2017-2018 la Arbi Dario Spa ha portato a termine importanti investimenti, per migliorare l’efficienza delle linee di produzione. Un lavoro svolto in ottica di maggiore attenzione ai temi di sostenibilità e rispetto per l’ambiente, con un occhio di riguardo al consumo e alla produzione della plastica.
Un’attività che non può prescindere dall'inserimento in un contesto decisamente più ampio di collaborazione e condivisione con stakeholder del settore. Proprio per questo è stata intrapresa una collaborazione fra Arbi e la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, il cui ruolo istituzionale nella ricerca e il cui spessore scientifico può essere uno stimolo e un aiuto nella diffusione e condivisione del progetto Blue Resolution.
2019
Nel corso del 2019 gli sforzi si sono concentrati sulla riciclabilità del prodotto e su prodotti di imballaggio provenienti da fonti riciclate.
Evidenti gli investimenti da parte dei soggetti coinvolti nella raccolta e smaltimento dei rifiuti con:
- finanziamenti al CONAI - Consorzio Nazionale degli Imballaggi - con cui la Arbi Dario Spa collabora da tempo
- sviluppo in COREPLA - Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica
- migliori procedure di selezione
- incremento percentuale di materiali selezionati e riciclabili.
Si tratta di attività che hanno come finalità primaria quella di facilitare il processo di selezione e riciclo, per un utilizzo di materiali privi di inchiostri, coloranti e adesivi. Soluzioni ad alta riciclabilità, che condurranno l’azienda a nuovi materiali di imballaggio a partire dal 2020.
In parallelo, l’impresa ha avviato degli studi contestuali di Lyfe-Cycle Assessment – LCA – che consistono nel valutare tutte le fasi del processo di vita dei prodotti al fine di capire come le modifiche sugli imballaggi influenzano le emissioni di CO2, per scegliere soluzioni a minor impatto ambientale.
Perché non è detto che ridurre o eliminare alcuni materiali dal ciclo produttivo porti a benefici effettivi. Si tratta di un percorso a ostacoli lungo e difficile, dove la soluzione corretta è la sostituzione consapevole ed intelligente basata su conoscenze approfondite e verifiche costanti.
*Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. Strasburgo, 16-1-2018