Blue Resolution: Intervista a Giacomo Picardi

Blue Resolution: Intervista a Giacomo Picardi

A tre anni dall’inizio del progetto, il robot Silver 2 continua a evolversi, aggiungendo alla propria fisionomia nuovi elementi.

Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Giacomo Picardi, Robot Control Engineer della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Un’intervista a 360°, per fare il punto sul progetto Blue Resolution e toccare tanti altri aspetti legati al mondo della robotica. 

Quali sono gli scenari di sviluppo del progetto Blue Resolution?

Il progetto Blue Resolution ha velocizzato le idee sui robot nelle operazioni a livello del fondale marino. Ora ci troviamo in una fase in cui il focus è sull’ingegnerizzazione del sistema, per rendere il robot più affidabile e adatto all’uso degli addetti ai lavori. 

Quali sono gli ostacoli da superare per realizzare una soluzione robotica in grado di aiutare concretamente l’uomo nel monitoraggio e nella pulizia dei mari?

L’ingegnerizzazione del sistema è molto importante, ma vanno superati anche i problemi tecnici legati alla raccolta dei materiali dal fondale marino. Un singolo robot non potrà mai fare le veci di una rete a strascico ma, al contrario, ha il potenziale di effettuare la medesima raccolta in modo non impattante sull’ambiente, con un approccio sostenibile. 

Come riesce Silver 2 a non interferire con il fondale marino e con gli esseri che lo abitano?
Con il progetto Octopus si è avviata una linea di ricerca robotica che vede nel polpo il modello ideale. Un robot morbido, deformabile, che non interferisce con il fondale marino. All’interno di questo progetto ci siamo focalizzati sulla locomozione, senza andare a intaccare il fondale. Da qui è stato creato un modello matematico che ha, alla base, una locomozione resistente a terreni irregolari, non impattante per l’ambiente, grazie all’utilizzo di molle ed elementi similari. 

Qual è l’importanza del contributo di aziende private alla ricerca?

Si tratta di fare un lavoro per la collettività. Noi del Sant’Anna, ad esempio, grazie ad Arbi siamo riusciti a sviluppare le nostre idee e a poterle presentare al resto del mondo.

Come si evolverà Silver 2 nei prossimi anni?

Mi piacerebbe migliorare la manipolazione del robot modificandone la struttura ergonomica.

Allo stesso modo, mi piacerebbe variare il peso di Silver 2 in modalità subacquea, per cambiare la locomozione e passare da un movimento di camminamento a un “più semplice” nuotare. 

Ma la vera sfida non è legata alla meccanica ma all’autonomia e all’intelligenza artificiale. Pensiamo a un Silver 2 in grado di superare un ostacolo in totale autonomia, senza il comando dell’uomo. Questa operazione, come tante altre, renderebbe più semplice l’utilizzo del robot da parte di biologi e altri operatori del settore.

Quali sono le prossime attività di Silver 2?

Recentemente abbiamo immerso Silver 2 ad alte profondità, superiori rispetto alle precedenti immersioni. Ci siamo spinti a -48 metri, raggiungendo un’altura dove gli umani non possono arrivare. 

Grazie a questo test, prossimamente ci recheremo a Bari per un’immersione sui 50-60 metri per osservare il Corallo Morbido. Successivamente ci recheremo nel Golfo di Taranto per l’esplorazione Citro. Infine, a giugno, andremo a Largo dell’Area Marina protetta della Meloria, per un’esplorazione dei fondali marini. 

Perché l’innovazione tecnologica non si ferma. E noi nemmeno!